È il fondatore nonchè direttore del Centro Culturale Cinese e della Scuola Longjia, inoltre è il promotore dell’Associazione Shoulashou-Diamocilamano. Racconta come l’esigenza di creare il Centro nasca da un suo pensiero 文化没有国界 «La cultura non ha confini»: non era presente sul territorio milanese un punto di incontro tra la comunità italiana e quella cinese. Nel Novembre 2017 decide quindi di porre le basi per una finestra tra Cina e Italia, permettendo ai cinesi di sentirsi a casa e agli italiani di scoprire e sperimentare le meraviglie che gli usi e le abitudini cinesi portano con sé.
Espone come sia difficile stabilire contatti tra mondi diversi, se prima non si viene a conoscenza della cultura: questa è fondamentale per muovere una curiosità verso l’Altro. Ritiene importante conoscersi e relazionarsi per stabilire dei ponti interculturali, che nel tempo si trasformano in collaborazioni, reciproca fiducia, sostegno e amicizia. Per comprendere le diversità tra etnie, iniziare con la cultura, è secondo lui, il modo migliore per approcciarsi. Allora quale modo migliore se non istituire un Centro in cui mettere a disposizione di tutti, sette giorni su sette, la possibilità di cimentarsi con esperienze non del tutto convenzionali? Ammirare opere artistiche, ascoltare persone che conversano in una lingua che apparentemente sembra impossibile, partecipare a mostre, convegni e spettacoli, in cui la cultura cinese raggiunge la sua massima espressione.
Insieme, non solo per i cinesi, ma anche per gli italiani, afferma che «senza l’appoggio del popolo italiano non potremmo fare nulla». Mostrare loro le caratteristiche della cultura cinese è un passo di rilevanza epocale per creare sintonia e a questo proposito ha creato delle classi serali, in cui ciascuno iscrivendosi, apprende la lingua e la cultura cinese, avvicinandosi all’Altro per scoprire meglio se stesso.
Il suo motto è rivolto ai giovani, sostiene con fermezza che saranno loro le leve del futuro, gli uomini e donne di un domani: molti di loro, prima di compiere viaggi studio in Cina, sono invitati a trascorrere del tempo al Centro, dove poter iniziare a capire le abitudini e le visioni della realtà cinese. Soprattutto sostiene che non tutti hanno la possibilità di partire, sia per motivi economici, familiari o lavorativi, per tutti loro esiste la possibilità di assaporare un pezzo di Cina: il Maestro Li, esperto calligrafo mostra come impugnare il pennello e tratteggiare caratteri, spiega loro le usanze tipiche e permettere a tutti di sperimentare, se pur con i piedi per terra, un viaggio nella Terra di Mezzo.
È soddisfatto del suo progetto, e si aspetta nel corso degli anni una crescita esponenziale di visitatori e iscritti a corsi, perché convinto del potenziale collaborativo tra Cina e Italia. Lo scambio interculturale tra Stati, Governi e persone sarà il trampolino di lancio che permetterà a due Paesi, se pur distanti, di avvicinarsi nel cuore.