Durante la settimana del capodanno cinese, al Centro Culturale si è tenuta la mostra 木板年画, “I quadri di capodanno” della città di Yangjiabu,che ha ottenuto un enorme successo. Lo stile realistico delle opere ha scaturito un grande interesse in una miriade di persone, cinesi e italiane.
Le opere sono state realizzate con il metodo della xilografia che consiste in una tecnica d’incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno, le parti non costituenti il disegno. Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio.
La mostra è stata organizzata dal Centro Culturale Cinese in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Cultura e Pittura del Ministero della Cultura italiana, l’Associazione culturale Diamocilamano, la scuola Long Jia e con il supporto esterno del Consolato generale della repubblica popolare cinese a Milano.
Durante i giorni della mostra, il nostro Centro è stato completamente invaso dai visitatori quasi ogni giorno, tutti spinti dall’interesse verso le affascinanti opere in mostra. Molti dei visitatori presenti hanno elogiato la squisita fattura delle opere, soffermandosi sui brillanti colori e sulla loro meravigliosa composizione.
Alcuni dei visitatori sono talmente rimasti affascinati dalla bellezza e rarità delle opere che avrebbero voluto portarle a casa come souvenir!
All’interno della mostra era presente una grande varietà di dipinti, da quelli religiosi usati come amuleti contro la sfortuna e gli spiriti maligni, passando per le opere raffiguranti scene di vita quotidiana.
In alcuni dipinti risalta il fascino delle linee spezzate e la magnificenza della calligrafia cinese. Queste opere rappresentano la cultura cinese dagli albori fino ai tempi moderni.
Abbiamo intercettato un visitatore italiano che ci ha confessato:” I quadri sono squisitamente lavorati, finemente scolpiti e splendono di una luce propria. Attraverso la visione di queste opere le persone possono carpire al meglio la profondità della cultura cinese e l’ethos popolare degli antichi.”
Secondo il presidente del Centro, il maestro Li, questo stile di pittura risale alla dinastia Ming, ed è nato nella città di Weifang nella provincia dello Shandong. Nel 2006 l’Unesco ha deciso di inserire questi capolavori nella lista dei beni patrimonio dell’umanità.
Le opere esposte alla mostra provengono dalla bottega “Heng xing yi” e sono state prodotte dal famoso pittore Yang Haijun circa vent’anni fa.
Alessio Ragazzoni